STAZIONE
CENTRALE: NON SI FERMANO LE POLEMICHE
I VERDI: PROGETTO
DISCUTIBILE, PROCEDURE INADATTE.
CHI TUTELA I DIRITTI DEI
VIAGGIATORI IN ARRIVO E IN PARTENZA DA MILANO ?
LA STAZIONE SCOMODA E
INSICURA NON LA VUOLE NESSUNO.
Verdi di Milano, 14/12/02
Martedì
3 dicembre l'arch. Tamino di Grandi Stazioni ha presentato alle Commissioni
Urbanistica, Traffico e Commercio del Consiglio Comunale di Milano il progetto
definitivo di recupero della Stazione Centrale, dopo che le opposizioni avevano
richiesto da due mesi lo svolgimento di una riunione ad hoc di chi tutela gli
interessi e i diritti dei cittadini milanesi.
Gli
assessori Goggi e Verga hanno illustrato le osservazioni della Giunta Comunale
alla Conferenza di Servizi convocata dal Ministero dei Trasporti a Roma per le
13 grandi stazioni italiane il 25 novembre e chiusa il 9 dicembre.
Goggi
ha chiesto che i nuovi posteggi dei taxi nelle Piazze Luigi di Savoia e Quattro
Novembre, conseguenti alla pedonalizzazione della Galleria delle Carrozze,
siano "dotati di pensiline aventi adeguate dimensioni, in modo da coprire
completamente non solo gli spazi destinati all'attesa degli utenti ma anche gli
spazi di sosta dei taxi dove si svolgono le operazioni di salita e discesa dei
passeggeri. La nuova localizzazione dei posteggi taxi, inoltre, dovrà garantire
percorsi di collegamento con le biglietterie e il piano binari non superiore a
quello attuale".
Ha
inoltre chiesto un collegamento per i pedoni che connetta direttamente il piano
binari della Stazione al tunnel di via Ferrante Aporti dove è situata una
fermata delle filobus 90 e 91.
Il
Settore Pianificazione Urbana e Attuazione Piano Regolatore ha ritenuto che
l'intervento è di Restauro/Risanamento Conservativo e che rispetta le norme
tecniche del piano regolatore. Ha tuttavia richiesto che gli spazi commerciali
abbiano sufficienti spazi di parcheggio pertinenziale per gli addetti ed i
clienti tramite la costruzione di un parcheggio apposito in via Tonale.
Il
parcheggio di Piazza Luigi di Savoia dovrà essere invece riservato ai passeggeri
ed ai residenti.
Il
consigliere Maurizio Baruffi, a nome dell'opposizione, ha criticato il progetto
sottolineando i rischi legati alla pedonalizzazione della Galleria delle
Carrozze, che potrebbe diventare un luogo ideale per il degrado senza un utilizzo
preciso, la scomodità dei nuovi parcheggi dei taxi che mettono i viaggiatori
anziani in condizione di rischio per i furti e li espongono al freddo e alle
intemperie, l'allungamento dei percorsi e la scarsa dimensione dei corridoi
interni alla stazione che metteranno in seria difficoltà i pendolari nelle ore
di punta, gli sfratti ai commercianti in affitto sotto gli arconi della
massicciata dei treni, ma nessuno ha potuto presentare e votare delle
osservazioni da inviare alla conferenza dei servizi in quanto il rispetto
burocratico della procedura non lo consentiva.
La
critica più generale nei confronti dell'amministrazione comunale, però, è stata
quella relativa all'atteggiamento di sudditanza dimostrato nei confronti di
Grandi Stazioni, verso la quale sono state usate cortesie istituzionali smodate
per ridurre al minimo il disturbo. Infatti l'interpretazione rigorosa e
burocratica delle disposizioni di legge e la rinuncia al ruolo politico di ente
che tutela il bene della collettività milanese sono state esasperate,a
differenza di altre occasioni.
Venerdì
6 dicembre i Verdi e il Coordinamento del Centro Sinistra hanno comunque
inviato al Ministero dei Trasporti a Roma dettagliate osservazioni sul progetto
e su quanto richiesto dalla Giunta.
Abbiamo
osservato che i pareri del Comune di Milano non sono completi in quanto mancano
quelli del Consiglio Comunale e del Consiglio di Zona 2.
Abbiamo
contestato che si tratti di restauro o risanamento conservativo in quanto
sembra che ci sia un aumento della superficie lorda di pavimento di circa
10.000 mq con i vari soppalchi e piani ammezzati mentre abbiamo segnalato che
l'attuale piano regolatore non consente l'apertura di negozi di qualsiasi tipo
in stazione e le nuove normative in materia di posteggi pertinenziali per le
attività commerciali adottate dal Sindaco Commissario hanno ricevuto numerose
critiche e difficilmente potranno essere approvate.
Per quanto riguarda i percorsi dai taxi ai binari abbiamo calcolato che per il posteggio di Piazza Luigi di Savoia si passa per gli arrivi da 85 m a 180 m e per le partenze da 125 m a 235 m. Questo perché le attuali scale mobili sono sostituite da tapis roulants a bassa pendenza su due rampe lunghe 35 m ed il nuovo percorso è molto tortuoso.
Le
osservazioni al progetto chiedono l'eliminazione dello spazio espositivo con
pareti di vetro all'ingresso dell'attuale salone biglietteria, il mantenimento
dei taxi nella Galleria delle Carrozze, il mantenimento della biglietteria
nell'attuale posizione, il mantenimento delle attuali scale mobili tra il piano
terra e il piano dei treni, l'eliminazione delle rampe mobili che bucano il
pavimento della Galleria di Testa in modo irreversibile, l'eliminazione dei
soppalchi nelle biglietterie al piano terreno e nelle quattro grandi sale al
primo piano che alterano negativamente la spazialità degli ambienti,
l'eliminazione delle balconate affacciate sul salone dei treni, la creazione di
un collegamento tra le piazze laterali all'altezza delle attuali biglietterie.
Le
stesse osservazioni sono state inviate al Ministero da Italia Nostra.
La
Soprintendenza per i Beni Architettonici, convocata regolarmente alla
Conferenza dei Servizi, ha chiesto di spostare l'uscita delle rampe mobili dal
metro che bucano la sede stradale e di eliminare i soppalchi nel salone delle
biglietteria e nelle grandi sale al primo piano che hanno fregi e decorazioni
sulle pareti. Ha chiesto inoltre che Grandi Stazioni presenti un progetto di
consolidamento e restauro complessivo dei rivestimenti e delle strutture.
Mercoledì
11 dicembre l'ing. Lombardi e l'arch. Migliorino hanno presentato il progetto
alla Commissione Urbanistica del Consiglio di Zona 2.
Hanno
detto tra l'altro che lo Stato non contribuirà agli 80 milioni di euro del
progetto ma solo alla sistemazione della zona circostante per una cifra
inferiore ai 44 milioni di euro promessi l'anno scorso, contraddicendo quanto
su questo punto era stato sostenuto davanti alle commissioni riunite del
consiglio comunale.
Ciò
vuol dire che l'inserimento delle grandi stazioni tra le infrastrutture
strategiche della Legge Lunardi è solo un sistema per accelerare i tempi delle
approvazioni da parte delle Soprintendenze e dei Comuni dei progetti di Grandi
Stazioni, togliendo loro il potere di richiedere modifiche.
La superficie
per i servizi primari e secondari dovrebbe secondo loro diminuire di 3.000 mq e
quindi non vi dovrebbe essere un aumento degli spazi commerciali. In realtà
nelle superfici attuali vengono compresi spazi non utilizzati a fini
commerciali come il diurno, chiuso da anni, e il deposito dei carrelli postali
sotto la Galleria delle Carrozze.
I
percorsi si allungano ma le nuove rampe mobili assicurano secondo loro una
diminuzione del tempo necessario: come può essere, visto che le rampe mobili
hanno una velocità inferiore alle scale mobili attuali ?
Hanno
anche sostenuto che il 95% degli operatori commerciali ha rinnovato i contratti
di affitto.
Giancarlo
Aprea, consigliere dei Verdi in zona 2, ha attaccato con forza il progetto ed
il metodo seguito finora: poca pubblicità per non subire critiche. Ha detto che
sul progetto non c'è consenso a Milano e che se non c'è consenso i progetti si
bloccano, come quello della Scala.
Ha
sostenuto che la Conferenza di Servizi non va considerata chiusa visto che Grandi
Stazioni ha presentato il progetto dopo la scadenza dei termini per le
osservazioni e che si aspetta che l'arch. Tamino modifichi radicalmente il
progetto seguendo le osservazioni pervenute. Altrimenti si andrà allo scontro.
Anche
gli altri consiglieri presenti sono stati molto critici sul progetto.
E'
intervenuta anche la nipote dell'arch. Stacchini, progettista della Stazione
Centrale. Si è lamentata che a Milano non ci preoccupa della conservazione e
valorizzazione del nostro patrimonio artistico e monumentale e che si sono
ignorate le esigenze dei pendolari, allungando i percorsi.
Di
fronte alle radicali critiche al progetto Grandi Stazioni ha sostenuto che una
delle sue priorità è il restauro della stazione, per il quale verranno spesi 12
milioni di euro. Qualcuno ha esclamato:"E' mai possibile che spendano 80
milioni di euro solo per fare beneficenza ?!"
Paolo
Uguccioni, Presidente del Comitato Venezia-Buenos Aires, ha criticato la
creazione di un centro commerciale nella stazione che attirerà un grande
afflusso di auto private in strade già affollate.
Grandi
Stazioni ha negato che venga creato un centro commerciale e ha sostenuto invece
che gli spazi commerciali diminuiscono. Ciò è in contrasto con quanto
dichiarato recentemente all'Espresso dall'arch. Tamino: "a Milano si
sperimenterà la convergenza tra stazione come centro di trasporto e stazione
come shopping mall. Il modello è sempre Roma con il suo Forum Termini
sotterraneo, i 17 bar e ristoranti, il centinaio di esercizi commerciali."
I
Verdi hanno ottenuto dal Comune copia del progetto definitivo e della relazione
istruttoria del Settore Concessioni Edilizie in cui si confrontava il progetto
con le critiche dell'arch. Jacopo Gardella sulla Repubblica. Hanno inoltre
chiesto a Grandi Stazioni copia della presentazione.
Ora
aspettiamo che l'arch. Tamino si renda disponibile a modificare il progetto. Se
il Ministero non accoglierà le osservazioni pervenute nei prossimi mesi dovremo
intervenire con durezza per salvaguardare gli interessi di Milano e degli
utenti delle ferrovie.
Alleghiamo
il testo della lettera inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e dell'intervento del Consigliere Aprea alla Commissione Urbanistica
del Consiglio di Zona 2.