Il progetto ha lo scopo principale di raddoppiare la superficie dei negozi trasformando la stazione in un grande centro commerciale; per raggiungere questo scopo sconvolge la distribuzione progettata da Ulisse Stacchini negli anni ’10-’20, la riempie di soppalchi che diminuiscono la sua monumentalità, allunga i percorsi dei passeggeri per raggiungere i treni, rende più scomoda l’attesa dei taxi.
Grandi Stazioni sostiene nel suo depliant che la Stazione è “un monumento architettonico di impatto e valore da restaurare e conservare”. Nel progetto preliminare invece voleva chiudere la Galleria delle Carrozze con vetrate e costruire due livelli di soppalchi come pure un soppalco del salone biglietteria ed una grande bussola di vetro all’ingresso principale. La Soprintendenza di Milano ha vietato questi interventi, essendo l’edificio vincolato.
Ora, grazie alla Legge Obiettivo che permette di aggirare il vincolo monumentale, Grandi Stazioni insiste per eliminare i taxi dalla Galleria delle Carrozze portandoli all’esterno, soppalcare le quattro grandi sale al piano dei binari all’altezza di 3 metri tagliando in due dipinti e decorazioni, costruire due grandi balconate affacciate ai treni, bucare la Galleria di Testa per installare tapis roulant lunghissimi (35 m) eliminando tutte le attuali scale mobili dirette dal piano terra al piano dei binari.
Bisognerà aspettare i taxi all’esterno sotto delle tettoie invece che al riparo della Galleria delle Carrozze, le nuove tettoie rovineranno piazza Quattro Novembre e piazza Luigi di Savoia, per arrivare ai treni dal metro, invece di andare dritti come ora, si dovrà seguire un percorso tortuoso di lunghezza doppia rispetto all’attuale. Chi ha fretta dovrà salire a piedi !
Il tutto per passare davanti alle vetrine dei negozi che saranno affittati a caro prezzo. Nel filmato virtuale potere notare un negozio di Benetton, uno dei proprietari di Grandi Stazioni. Il progetto è stato definito “autogrill Stazione Centrale”.
L’operazione è per la maggior parte a spese dello Stato, che spende 100 milioni di euro, mentre i privati ne investono 40. La stessa operazione viene fatta nelle altre 12 grandi stazioni italiane, per un totale di 560 milioni di euro.
Osservando
il plastico:
La Galleria delle Carrozze viene chiusa al traffico delle auto e bucata da quattro tapis roulants che la collegano alla metropolitana. L’utilizzo della strada coperta viene impedito per sempre. La Soprintendenza aveva chiesto di spostarli ma Grandi Stazioni non vuole. Le rampe sono più lunghe delle attuali scale mobili che escono davanti alla stazione e che vengono eliminate. Invece di arrivare davanti alla biglietteria arrivano davanti agli scaloni laterali da cui vengono eliminate le scale mobili per creare un passaggio largo 4 metri che raggiunge la nuova biglietteria, realizzata non “qualche metro più indietro rispetto all’attuale posizione”, come dice il depliant, bensì 40 metri indietro.
Dopo aver percorso il lungo corridoio tra le scale, si dovrà, per arrivare ai treni, percorrere due tapis roulants lunghi ciascuno 35 metri passando per un piano ammezzato. Il percorso totale passa da 178 a 332 metri, circa il doppio. Ma dato che sui tapis roulants si può camminare Grandi Stazioni sostiene che ci si mette meno, probabilmente di corsa !
Al livello dei binari il plastico non contiene le strutture commerciali alle due estremità della Galleria di Testa, con sopra una terrazza. Si può notare i due grandi buchi realizzati nel pavimento per far passare i tapis roulants. Si può anche notare che sono state eliminate le scale mobili da Piazza Luigi di Savoia al piano dei binari, se si ha fretta si può salire a piedi !
Non è vero che tutti gli interventi innovativi saranno realizzati nelle aree sottostanti: il plastico non fa vedere i soppalchi nelle quattro grandi sale al piano dei binari dove ora c’è il deposito bagagli, la sala d’aspetto, alcuni negozi e la sala ristorante. Si vede solo che i corridoi di accesso vengono allargati eliminando le decorazioni attuali.
Infine le due terrazze affacciate sui treni: nel plastico sono realizzate in plastica trasparente, in realtà il pavimento è in acciaio, e sopra ci saranno sicuramente delle strutture commerciali, non rimarranno vuote come nel plastico, la visuale degli archi dai treni sarà compromessa.
I Verdi chiedono che il progetto venga radicalmente cambiato e che la Stazione Centrale di Milano, considerata una delle più belle del mondo, venga veramente restaurata in tutte le sue parti, senza peggiorare gli attuali percorsi, che sono ottimali. Siamo d’accordo per liberare gli spazi monumentali dalle attuali strutture commerciali, ma queste devono essere messe veramente nelle aree sottostanti, oggi inutilizzate, e non al piano dei binari.
Le quattro grandi sale devono tornare ad essere, come negli anno ’30, ristoranti e sale d’aspetto con il restauro di tutte le parti decorative secondo il progetto di Stacchini. Il nostro modello è il ripristino di Grand Central Station di New York, che è stata integralmente restaurata.
Salviamo la Stazione Centrale dallo sfruttamento commerciale di Grandi Stazioni, che vuole farsi pagare dallo Stato la costruzione di un grande Centro Commerciale !
Potete trovare i dettagli del
progetto e le critiche sul sito www.stazionecentrale.org