Comunicato Stampa

 

L’imminente trasformazione

della Stazione Centrale di Milano

 

 

 

Italia Nostra e Michele Sacerdoti, membro del Gruppo di Lavoro Concessioni Edilizie del Consiglio di Zona 2, ai primi di novembre hanno presentato ricorso al Tar Lombardia contro la Delibera CIPE del marzo 2003 con cui è stato approvato il progetto definitivo di recupero e adeguamento funzionale della Stazione Centrale di Milano.

 

Il ricorso – che contesta la violazione dell’iter di approvazione previsto dalla Legge Obiettivo e in particolare la divisione arbitraria tra opere interne e complementari - riguarda soltanto la Stazione Centrale di Milano (legge 443/2001) anche se in Italia saranno ben 12 le stazioni che subiranno il medesimo intervento, alcune con valenza storica come la nostra: Firenze, Genova, Torino, Bologna.

 

La trasformazione della Stazione Centrale in un centro commerciale di 26.000mq rispetto agli attuali 13.000 mq è stata considerata dal Governo un'opera strategica.  Ciò ha consentito attraverso la “Conferenza di Servizi” di scavalcare molte autorizzazioni e pareri che normalmente vengono richieste. La presentazione del progetto per stralci ha fatto sì che il Comune non abbia sottoposto il progetto né alla Commissione Edilizia né al Consiglio di Zona 2 ed abbia ignorato le norme del Piano Regolatore che impediscono l'apertura di grandi magazzini in stazione.

Inoltre il CIPE con la legge obiettivo ha ignorato le principali prescrizioni indicate dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano in quanto la stazione è vincolata come bene monumentale.

 

 

Italia Nostra e Michele Sacerdoti

 

Chiedono

 

che il progetto riparta, con una nuova progettazione rispettosa dell'architettura monumentale dell'arch. Stacchini, con il mantenimento visibile delle sale con le loro decorazioni e gli affreschi di Nizzoli e Lavagnini, i loro arredi originali, il mantenimento dei percorsi attuali dei passeggeri e dei taxi nella Galleria delle Carrozze, la rimozione delle strutture commerciali in plexiglass riutilizzando gli spazi inutilizzati nei sotterranei.  (Facciamo riferimento alla stazione di New York Grand Central Station, che è stata recentemente perfettamente restaurata.)

 

 

 

Informazioni sul progetto e sulle critiche sono contenute nel sito www.stazionecentrale.org.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato al Comunicato Stampa

 

 

Cosa è proposto nel progetto da Grandi Stazioni

 

Danno architettonico

L'intervento ha l'obiettivo di raddoppiare la superficie commerciale, per consentire a Grandi Stazioni di recuperare gli investimenti effettuati con 40 anni di affitto degli spazi:

  1. Piano Terreno

 Piano Binari

·        nelle 4 grandi sale (attuali: attesa, deposito bagagli, negozio Telecom e Ristorante chiuso da anni) verranno ricavati soppalchi all'altezza di 3 metri, i dipinti di Marcello Nizzoli nella sala d'aspetto spariscono dietro scale e ascensori,

·        nella Galleria di Testa i nuovi tapis roulants dal piano terra prenderanno il posto degli splendidi mosaici pavimentali raffiguranti le aquile romane

Inoltre i restauri tanto preannunciati saranno limitati alle volte ed al Salone Presidenziale. Per il resto si aspettano futuri finanziamenti dello Stato.

Solo per le opere interne è prevista una spesa di 107 milioni di euro, sostenuta interamente da “Grandi Stazioni”, società per il 60% pubblica e per il 40% prevalentemente dei gruppi privati Pirelli, Benetton e Caltagirone.

 

Disagi per i passeggeri:

I 120 milioni di passeggeri l'anno che attraversano la stazione devono armarsi di buone gambe e non avere fretta:

·        i passeggeri, per raggiungere i treni attualmente dal metrò percorrono 180 m mentre nel progetto diventeranno 330, anche gli altri percorsi raddoppiano con numerose strettoie.

·        le scale mobili, oggi dirette, verranno sostituite da tapis roulants, lunghissimi per superare il dislivello tra il piano strada e il piano binari

·        la biglietteria verrà spostata, sempre a piano terra, quasi sotto il piano binari in un percorso doppio rispetto all’attuale; per raggiungerla i passeggeri dovranno seguire un percorso obbligato per poter ammirare le vetrine,

·        la fermata dei taxi verrà spostata  e sdoppiata, da un lato in via 4 Novembre dall’altra in P.za Luigi di Savoia, protetta solo da pensiline

·        le auto che accompagnano o prelevano i  passeggeri in arrivo o partenza staranno all’aperto davanti alla galleria delle carrozze

·        la sala d'aspetto verrà  ridotta e spostata verso il binario 1 lato P.za 4 Novembre

 

Ma cosa succederà all’esterno, per le cui opere lo Stato prevede di stanziare 40 milioni di euro? Sono previsti: un grande parcheggio sotterraneo, ovviamente sotto il verde, e pensiline per taxi. Di utenza e disagio non si parla mai.