Milano, lì 21 NOV. 2002

 

Ministero  per  i  Beni  e  le  Attività

Culturali                               Al         Ministero Infrastrutture e Trasporti

SOPRINTENDENZA PER I BENI                             Conferenza di Servizi per Progetti

ARCHITETTONICI E PER IL PAESAGGIO                           Intervento e Recupero Grandi Stazioni

DI MILANO                                                         Via Nomentana 2

100            ROMA

 

 

Prot. N    20546            Allegati                     Risposta  al  foglio del  8/11/02

 

 

 

OGGETTO: Milano – Stazione Centrale –

Edificio tutelato ai sensi dell’art. 2 del D. Lgs.490/99 D.M.22/3/1982

Progetto di recupero e adeguamento funzionale.

Conferenza di Servizi ex art. 4 D.Lgs. 20 Agosto 2002 n. 190 per la valutazione dei progetti definitivi relativi al programma di interventi volti al recupero e all’adeguamento funzionale delle grandi stazioni (delibera CIPE 21 dicembre 2001 n. 121)

 

E p.c.

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Direzione Generale Beni Architettonici e

Paesaggio. Servizio IV Settore Tutela

Via S. Michele 22

00153 ROMA

 

Grandi Stazioni S.p.A.

Via Giolitti 34

00185 ROMA

 

Comune di Milano

Piazza della Scala 2

20121 MILANO

 

Regione Lombardia

Presidenza della Giunta

Via F. Filzi 22

20124 MILANO

 

 

 

 

In riferimento alla convocazione della Conferenza di Servizi in oggetto citata, pervenuta da codesto Ministero con nota n. 11833/02, si relaziona quanto segue:

Questo Ufficio ha esaminato, per quanto di competenza, gli elaborati progettuali trasmessi con nota n. 16516 del 5/9/02 dalla Soc.Grandi Stazioni relativamente all’oggetto.

In merito, anche in considerazione dei diversi incontri, sopralluoghi e di quanto comunicato con le precedenti note n.14343 del 22/9/01, e 24/10/01 e n. 3965 del 29/3/02 (che si allegano in copia), concernenti le diverse fasi progettuali, si fa presente quanto segue:

 

In generale si comunica di condividere la soluzione progettuale proposta, in particolare per quanto riguarda la rimozione delle molteplici superfetazioni; tale intervento permetterebbe un’opera di riordino tesa a ristabilire la corretta lettura dei prestigiosi spazi monumentali della Stazione.

Si riconferma, pertanto, che tutte quelle opere in tal senso indirizzate sono assolutamente condivise da questo Ufficio, come già comunicato in precedenza.

Tuttavia, si ritiene opportuno presentare alcune osservazioni sostanziali per quanto concerne alcuni interventi proprio nel loro rapporto con l’architettura monumentale.

 

- Rampe mobili nella Galleria delle Carrozze:
Nulla si ha da opporre ad un miglioramento del collegamento con la sottostante stazione delle linee metropolitane, tuttavia non sfugge che la proposta in tal senso presentata realizzerebbe una manomissione dello spazio della monumentale Galleria delle Carrozze, bucando proprio la sede stradale, cioè l’elemento funzionale originale, determinando così con l’evidente foratura un elemento in forte dissonanza con l’immagine architettonica sedimentata anche dalla funzione. In tal senso quindi non si nascondono alcune perplessità.

Si invita pertanto, qualora ne ricorressero eventuali apposite motivazioni, a verificare la possibilità di collocare le rampe in modo da garantire la conservazione dell’immagine della continuità del vecchio sito stradale, elemento caratterizzante la Galleria delle Carrozze.

 

- Mezzanini (quota 3,70):

le strutture proposte tendono ad occludere la spazialità originale di grandi ambienti spesso decorati sulle pareti da vistose lesene modanate e da soffitti con sobrie cornici a tutt’oggi ancora conservate. In tal senso, alle previste demolizioni di molte superfetazioni realizzate in passato, dovrebbe succedere un riordino complessivo ponendo in opera strutture tenute il più possibile distanti dai muri e dagli apparati architettonici, al fine di facilitare la lettura della spazialità originale.

 

- Mezzanini (quota 11,63):

Appare chiaro tutt’oggi che gli ambienti interessati erano tipologicamente impostati secondo una ampia spazialità, la cui percezione potrebbe essere parzialmente inibita dalla presenza delle strutture orizzontali.

In tal senso, al fine di conservare alcuni di questi ambienti nella loro spazialità architettonica originale, si invita a valutare la possibilità di non porre tali strutture negli ambienti con fregi e decorazioni sulle pareti e verificarne l’eventuale esistenza, ora celata da tinteggiature, dopo opportune indagini stratigrafiche.

 

Inoltre, si ritiene opportuno comunicare fin d’ora che nel corso della proposta esecutiva dovrà essere rivolta particolare attenzione progettuale, anche previa realizzazione di simulazioni fotografiche, di campionature e modelli, relativamente a: Infissi, strutture metalliche in vista (soppalchi, mezzanini ecc.), rivestimenti, controsoffitti, serramenti, pavimentazioni.

 

In tal senso si ritiene che rivestimenti, controparti, controsoffitti potranno essere posti in opera, ma sempre permettendo ampia fruizione delle strutture originali, a prescindere dal cambiamento di destinazione d’uso degli spazi interessati.

 

Si ricorda infine, come già più volte sollecitato nella corrispondenza intercorsa, che il vincolo di tutela monumentale impone che l’edificio sia oggetto di interventi di conservazione e restauro; In tal senso si fa presente quanto segue, anche in considerazione di quanto comunicato con note n.26186 e 26191 del 19/11/02 della Soc.Grandi Stazioni.

 

Il progetto di consolidamento della volta della Galleria appare in linea di massima predisposto con le opportune attenzioni per l’individuazione di corrette metodologie di consolidamento e restauro, indirizzati alla conservazione sia dell’aspetto statico, sia di quello materico che decorativo.

Dovrà tuttavia essere approfondita la caratterizzazione della finitura delle superfici in vista sotto il profilo cromatico e di eventuali protettivi.

 

L’intenzione di procedere sulla via del restauro complessivo appare documentata sia dalla nota n.26191 citata, sia dall’attento studio in corso di completamento per la Galleria Reale.

Vista l’importanza e la particolare e complessa articolazione dell’opera, ricca delle più diverse finiture e decorazioni matericamente eterogenee (cementi artistici, mosaici, decorazioni metalliche, lapidee, musive, a stucco ecc.) si ritiene che il progetto generale di restauro delle superfici ed anche delle strutture metalliche originali non possa essere disgiunto completamente dal progetto generale in questione.

Infatti, anche se l’opera di restauro dovrà avere caratteristiche peculiari, si ritiene che debba essere avviata con la massima urgenza, sia per definire il giusto confronto con le nuove sovrastrutture e per la corretta qualificazione degli interventi sotto il profilo delle diverse interconnessioni che sorgono dalle nuove strutture metalliche, all’impiantistica e alla cantierizzazione.

 

Il Funzionario Responsabile del Procedimento

(Arch. L. Corrieri)

 

Il Soprintendente

(Dott. Arch. Alberto Artioli)